E’ meraviglioso lasciare un segno nelle persone, sapere che dopo che ti hanno incontrato, magari per la prima volta, qualcosa di importante è rimasto in loro. Lo capisci dal loro sguardo, a volte dal loro “Grazie”. Ancora più bello è fare questo di mestiere, avere la possibilità di contribuire alla propria crescita attraverso qualcun altro, poter contribuire alla crescita di qualcun altro attraverso se stessi.
Esso tuttavia ha un “rovescio della medaglia” non da poco: quando il mio stato vitale è più elevato, quando l’espressione del sé superiore è in terra, faccio cose fantastiche. Il giorno dopo, quando torno alla mia vita terrena, tutto è molto diverso.
Sarebbe bello essere “ispirati” ogni giorno e rimanere in contatto con la propria saggezza profonda in ogni istante, ma non sempre è così. A picchi molto elevati corrispondono spesso momenti profondi da affrontare e nodi importanti da sciogliere.
Ogni volta ringrazio per la possibilità di utilizzare grandi energie e tanta intuizione per poter guidare altri in un percorso. Ogni volta faccio i conti con grandi resistenze e contraccolpi che sopraggiungono il giorno dopo – o anche poche ore dopo – la fine di una di quelle straordinarie esperienze.
Fa parte del gioco, ormai lo so e lo accetto.
Qualcosa di simile accade anche prima di un seminario o di un’esperienza importante: tutta la resistenza possibile si manifesta in un senso di incertezza, una voglia di mandare tutto all’aria e continuare una vita qualunque… ma quello è il momento in cui, proprio perché so che qualcosa di grande sta per accadere, spingo sull’acceleratore e insisto.
Domani partirò per uno dei miei viaggi solitari, per una di quelle sfide che vedono solo me contro me stesso.. e oggi non è stata una giornata per nulla semplice. Tutto doveva essere “messo in ordine” perché potessi concedermi queste due settimane lontano da tutti e da tutto.
Solo domani, quando l’aereo toccherà il suolo di Malta, la magia avrà nuovamente inizio.
Man mano che passa il tempo, tuttavia, i picchi negativi si smussano sempre più e di volta in volta partenza e ritorno si fanno più semplici e naturali.
Ad ogni modo, sarà sempre quello sguardo o quel “Grazie” che ricevo in cambio di ciò che faccio o tutto ciò che apprendo dall’esperienza compiuta che lenirà i fastidi e mi renderà pronto per partire, ancora una volta, per un nuovo viaggio!