Quando dico alle persone che mi occupo da molti anni di Comunicazione qualcuno pensa che io sia un pubblicitario o una specie di poeta che confeziona messaggi da utilizzare nelle più disparate situazioni.
Purtroppo e per fortuna la Comunicazione in realtà è ben altro.
Occuparsi di comunicazione ha a che fare con la conoscenza di sé, del proprio corpo, della propria mente – conscia e inconscia – delle proprie emozioni, dell’impatto che quello che trasmettiamo – e come lo trasmettiamo – ha su di noi, sulle altre persone e sulla realtà; significa comprendere la relazione fra il linguaggio, le emozioni e le manifestazioni psico-fisiche che viviamo ogni giorno; capire come usare la mente, la pancia e il cuore nelle relazioni; riconoscere la dimensione umana e personale di ognuno, considerandola ed accettandola nel quotidiano gioco della vita.
La comunicazione è presente in ogni istante, perché non comunichiamo solo quando apriamo la bocca per dire qualcosa a qualcuno, ma anche quando siamo sovrappensiero e qualcuno intuisce il nostro stato d’animo o quando entriamo in una stanza e l’atmosfera intorno a noi cambia completamente.
Occuparsi di comunicazione significa anche saper mediare fra la personalità e la vera essenza di ognuno, saper motivare e motivarsi, toccando i tasti giusti che smuovono profondamente oltre che far arrivare un messaggio alle orecchie di chi ascolta. E se guardiamo quegli ambiti dove la comunicazione è una criticità – l’educazione scolastica o di un figlio, la gestione delle emergenze, la raccolta di informazioni mediche, la vendita… – essa può diventare questione di vita o di morte.
Se un medico si aspetta che la Comunicazione Medico-Paziente consista nel sapere come dare una brutta notizia o mettersi al riparo da una causa legale, incontrerà invece un mondo infinito al di là, ritrovando il contatto con la sua missione più profonda;
Se un genitore crede di apprendere come farsi ubbidire dal figlio scapestrato, si accorgerà di dover fare i conti con le proprie irrazionali paure, con la propria percezione alterata del mondo e con l’educazione che lui stesso ha ricevuto;
Se un insegnante di scuola immagina di scoprire come spiegar meglio Italiano e Matematica ai suoi studenti, si dovrà confrontare con i propri limiti e con le carenze del sistema scolastico che lui stesso sta alimentando;
Se un venditore, un manager o un professionista tenteranno di diventare più persuasivi per guadagnare più soldi, dovranno fare i conti con la loro passione per il loro lavoro o con la necessità di dare una svolta radicale alla loro vita per poter essere davvero felici;
Se un avvocato si rivolgerà a me per essere più convincente o per saper negoziare, dovrà riconsiderare l’importanza della propria etica e dei propri valori, per riscoprire l’essenza più autentica del suo lavoro.
E ognuna di queste persone – non solo ruoli, ma esseri umani dotati di un’anima – vedrà la sua vita sociale e familiare trasformarsi, la sua capacità di divertirsi ed essere autentico fare un salto in avanti, perché in quello che faccio c’è una crescita personale e spirituale che non risparmia nessuno (e che ovviamente coinvolge me per primo).
So che questo può far paura, ma se state leggendo queste righe e avete considerato di occuparvi di questo tema, la vera ragione è che dentro di voi sapete già che per migliorare le cose in quell’ambito della vostra vita per voi così importante, dovete cambiare voi stessi per prima cosa. In fondo, in natura, l’unica costante è il cambiamento.
La comunicazione ci conduce a scoprire, in ogni cosa, la parte sommersa dell’iceberg.
Ecco, questo è quello che faccio da molti anni.