(Non) Rovinarsi la Vita Attraverso il Lavoro

Dopo aver incontrato persone (anche molto giovani) che sembrano far di tutto per rovinarsi la vita attraverso scelte lavorative poco sagge, ho deciso di scrivere questo articolo per aiutarti a migliorare il tuo futuro: puoi leggerlo “per dritto” o “a rovescio”, a seconda che tu voglia “sacrificarti” vivendo per lavorare o “salvarti” lavorando per vivere.

Si, perché è molto facile addurre la più classica scusa dei soldi o della crisi e rifiutarsi di compiere una scelta consapevole, ignorando per lo più i propri desideri profondi!

Parlando con le persone e facendo coaching, ho compreso negli anni quanto sia comodo imboccare una strada convenzionale (diventare impiegato alle poste?) piuttosto che rimboccarsi le maniche e realizzare i propri sogni.

Al di là di cosa fai di professione, grande differenza risiede nel come ti approcci alla vita lavorativa. 

Qual è il risultato che puoi ottenere se scegli di vivere per lavorare?

Riuscirai ad alienarti da te stesso, a impoverire il tuo spirito inverosimilmente, smettendo persino di accorgerti del disagio che stai vivendo (poiché la mente si abitua ad ogni sensazione che proviamo per un tempo prolungato). La morte interiore, insomma.

Le 7 Regole per Rovinarsi la Vita attraverso il Lavoro

(seguile pedissequamente per cessare ogni attività cerebrale e animica o evitale accuratamente per rimanere in vita!)

#1: Trascorrere Più Tempo Lavorando Piuttosto che Vivendo

Per assicurarsi la dannazione dell’anima, posticipare la sveglia per almeno tre volte, rotolare giù dal letto solo quando già gravemente in ritardo, trascorrere almeno dodici ore al giorno sul posto di lavoro e, dopo essere rincasati e aver consumato un velocissimo pasto, buttarsi sul letto (con televisione accesa) crollando di stanchezza senza spegnere la luce.

#2: Concedersi Una Sola Vacanza l’Anno

Per sedare mente e cuore, maturare adeguato stress per undici mesi e mezzo, alleggerendo la pressione durante le due settimane centrali di agosto e lasciando che il proprio corpo sfoghi la tensione accumulata durante l’anno, mentre i pochi risparmi accantonati vengano investiti in sontuose cene e cotillon.

#3: Vivere Costantemente Conflitto con i Propri Colleghi di Lavoro

Per sviluppare la giusta dose di rabbia e risentimento, discutere con il proprio capo (o con i propri sottoposti) e covare opportuno risentimento quotidiano per i pari grado; prendersela di tanto in tanto con clienti e fornitori (perché anche loro hanno bisogno di sfogarsi!).

#4: Crearsi un Solido Personaggio e Lasciar Fuori le Proprie Emozioni

Nel rispetto del più classico paradigma professionale, indossare abiti eleganti e maschera sorridente, nascondendo il più possibile il proprio essere autentico; reprimere ogni emozione e occuparsi solo di una cordiale e opportuna apparenza.

#5 Scegliere un Lavoro Che Non Offra Opportunità di Crescita e Carriera

Per addormentare ogni istinto, ignorare ogni abilità relazionale e occuparsi solo della propria competenza tecnica, secondo il diffuso stile italiano; fingere interesse per l’unico team building annuale e compiacere il management (se disponibile) con diplomatiche risposte ai questionari sul clima aziendale. Svolgere per cinquant’anni il medesimo lavoro, garantendosi il tanto agognato contratto a tempo indeterminato.

#6 Lavorare in Uno Spazio Chiuso, Privo di Luce Naturale e Senza Momenti di Svago 

Per trasformarsi velocemente in uno zombie, rinchiudersi in un ufficio privo di finestre (o cantina), per svolgere meccanicamente e continuativamente  le proprie mansioni fino al suono della “campanella” di fine giornata.

#7 Svolgere un Lavoro Senza “Missione”

Per completare il processo di alienazione, lavorare esclusivamente per soldi, focalizzando la propria attenzione per tutta la giornata sulla busta paga in arrivo a fine mese e arricchendo i propri pensieri con il miraggio di tredicesima e quattordicesima a Giugno e Dicembre.

In alternativa, come salvarti?

  • Per nutrire se stessi, assicurarsi di dedicare un tempo simile a quello trascorso sul luogo di lavoro al divertimento e alla vita – relazioni sociali ed emotive, creatività, lettura etc. Ogni giorno;
  • Per risvegliarsi dal torpore, intervallare periodi di lavoro (3 mesi max) con opportune pause per riorganizzare pensieri, energia e creatività. Possibilmente con viaggi in posti nuovi;
  • Per vivere in armonia, sviluppare un pensiero sistemico che accolga i punti di vista differenti dei propri colleghi e faccia leva sull’interdipendenza del gruppo per ottenere risultati superiori;
  • Nell’alternativa sovversiva, sviluppare un rapporto sincero, trasparente ed amichevole con tutte le persone attorno a sé, siano essi clienti o collaboratori;
  • Per garantirsi costante ispirazione, provvedere ad un percorso di formazione e crescita continua, coadiuvato da uno o più mentori che possano trasmettere la loro esperienza; scegliere un posto di lavoro per il valore che permette di creare e non per il contratto offerto;
  • Per sopravvivere a una giornata intera sul posto di lavoro, accertarsi di poter svolgere opportune pause, respirando ossigeno e godendo di luce naturale, svagando e sciogliendo corpo e mente!

E soprattutto ascolta la tua ispirazione superiore, riconosci le tue passioni più grandi e realizzale attraverso il tuo lavoro! Fa’ in modo che la tua professione contribuisca al benessere delle persone, del pianeta o di altri “sistemi”, arricchendo te stesso e chi sta intorno a te!

Marco Cattaneo GOTAM

Ipnotista, Maestro di Meditazione e Mindfulness, Autore. Ha dedicato diciotto anni a pratiche di sviluppo personale, entrando in contatto con molte discipline per il benessere di corpo, mente, emozioni e spirito.

Dal 2008 al 2022 ha erogato 160 seminari intensivi, 250 workshop brevi e aiutato persone in oltre 5.400 sessioni individuali.

Ha fondato nel 2014 l’Accademia GOTAM, attraverso la quale raggiunge ogni giorno oltre 350 praticanti, supportandoli nel loro percorso attraverso sessioni personali online.

Vive sull’isola di Gran Canaria e opera principalmente fra Spagna e Italia.